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Il danno biologico nell’infortunistica stradale
Danno biologico nell’infortunistica stradale
Nella circolazione stradale il danno non patrimoniale che si verifica con maggior frequenza è costituito dal danno biologico, ovverosia (come visto) quello all’integrità psico-fisica. La sua valutazione, fatta mediante accertamento medico, tiene in considerazione sia l’invalidità temporanea, ovverosia quella che riguarda il periodo intercorrente tra il sinistro e la guarigione (con o senza postumi), sia l’invalidità permanente, ovverosia quella inerente le conseguenze dannose che il danneggiato non può eliminare neppure continuando a curarsi. L’ammontare del risarcimento è calcolato in genere utilizzando delle apposite tabelle che stabiliscono una somma di denaro per ogni giorno di invalidità temporanea e per ogni punto percentuale di invalidità permanente. A tale ultimo proposito, si segnala che la valutazione è differente a seconda che le lesioni siano cd. micropermanenti o macropermanenti. La linea di confine è quella dei 9 punti percentuali: se tale soglia è superata si rientra nella seconda categoria, in caso contrario le lesioni si considerano di lieve entità
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